Saturday 6 December 2025 - 11:15
Negli ultimi 70 anni gli USA hanno solo saccheggiato e seminato discordia in Iran

L’Ayatollah Alamolhoda ha sottolineato che, negli ultimi sette decenni, il popolo iraniano ha conosciuto dagli Stati Uniti solo guerra, saccheggi e discordia, e che ogni speculazione interna sulle minacce nemiche costituisce la loro quinta colonna.

Agenzia Hawzah News – Ieri, 14 Azar (5 dicembre 2025), nei sermoni della preghiera del venerdì a Mashhad, l’Ayatollah Seyyed Ahmad Alamolhoda ha tracciato un quadro critico sugli Stati Uniti, descrivendoli come fonte di guerre, saccheggi e inganni per l’Iran negli ultimi settant’anni. Ha ricordato il colpo di Stato del 19 agosto 1953, che rovesciò il governo nazionale di Mosaddeq e riportò la dittatura dello Scià al potere sotto la guida americana; la visita di Richard Nixon in Iran, avvenuta il 7 dicembre di quello stesso anno, evidenziò apertamente la completa dipendenza della monarchia dagli Stati Uniti.

Alamolhoda ricorda che quello del 16 Azar 1332 (7 dicembre 1953) rappresenta un episodio tragico: agenti del regime attaccarono l’Università di Teheran, causando la morte dei primi martiri del movimento studentesco anti-imperialista, Bozorg-nia, Shariat-Razavi e Ghandchi. La SAVAK (la polizia segreta e servizio di intelligence del regime dello Scià, incaricata di sorvegliare e reprimere ogni opposizione), creazione diretta degli USA, operava come strumento di repressione e terrore, progettato per soffocare ogni dissenso e mantenere il controllo sulla popolazione.

L’Ayatollah Alamolhoda ha dichiarato che chiunque, all’interno del Paese, speculi sulle minacce provenienti dagli Stati Uniti è di fatto una quinta colonna di Washington. Le autorità esecutive e giudiziarie devono intervenire con fermezza contro chi, sul mercato o nel sistema economico, esercita pressioni sulla popolazione, perché ignorare tali comportamenti equivale a ignorare un vero attacco nemico.

Seyyed Ahmad Alamolhoda ha sottolineato la piena preparazione delle forze armate iraniane, in termini di capacità umane, operative e tecnologiche, ricordando che durante la guerra Iran-Iraq il Paese mantenne stabilità economica e sociale nonostante la presenza nemica sul territorio. Oggi, invece, basta una minaccia verbale o una dichiarazione amplificata dai media per generare caos economico, un comportamento che l’Ayatollah definisce il più grande favore agli interessi statunitensi. Ha inoltre ribadito la fiducia nel ruolo divino dell’Imam Mahdi (che Iddio ne affretti la manifestazione), che protegge il popolo iraniano e annulla i complotti dei nemici.

Nel primo sermone della preghiera del venerdì, dedicato di solito a questioni etiche e spirituali, Alamolhoda ha sottolineato il ruolo centrale della famiglia come nucleo fondamentale della società umana, capace di determinarne la salute culturale, morale e spirituale. Ha osservato che la donna, secondo l’esempio di Fatima Zahra (pace su di lei), è essenziale nella gestione della casa, garantendo serenità e un’educazione corretta dei figli, mentre all’uomo spetta la responsabilità della protezione e del sostegno. Ha ricordato la continuità della cultura fatimiana, citando l’esempio del Principe dei Credenti Ali (pace su di lui) e di Umm al-Banin, e ha esortato le famiglie musulmane a trarre ispirazione dagli insegnamenti della venerabile Fatima Zahra per costruire una società stabile, etica e spiritualmente solida.

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